Festa Democratica de l'Unità


Anche quest'anno, il Partito Democratico e Generazione Democratica di Chianciano Terme organizzano la Festa Democratica de l'Unità.
All'interno dei giardini pubblici di Viale Dante, dal 29 giugno al 3 luglio, troverete un'area ristorante-pizzeria, politica, musica, ballo e un maxi schermo per seguire gli europei di calcio.
Di seguito il programma dettagliato.
- mercoledì 29 giugno: Intrattenimento e Cabaret con Stefano Giannotti

- giovedì 30 giugno: Serata danzante con "Il gatto e la volpe"

- venerdì 1 luglio: Serata danzante con "Massimo e Cristiana band"

- sabato 2 luglio: Spettacolo comico con "Sette Cervelli"

- domenica 3 luglio: Serata di ballo liscio con "Rosso di sera - orchestra spettacolo"

#INGRESSOGRATUITO

Comune di Chianciano Terme: IL RENDICONTO 2015 NON CI CONVINCE.E NON CONVINCE NEPPURE IL REVISORE DEI CONTI.

Rendiconto esercizio 2015
Con la piena consapevolezza dei problemi che, in modo particolare quest’anno, ha incontrato il Servizio Finanziario e l’Amministrazione Comunale nel necessario adeguamento degli strumenti contabili alla nuova normativa, sono stati esaminati i risultati e i documenti oggi sottoposti all’approvazione del Consiglio Comunale. Conveniamo sulla tempistica dell’ approvazione di questo importante documento, giacchè, come dichiarato in conferenza dei capigruppo, ciò consente di attivarsi immediatamente per non perdere il contributo stanziato dalla Regione e di procedere, in tempi che auspichiamo siano rapidi, al perfezionamento della pratica per la realizzazione dell’importante opera pubblica per Chianciano Terme che è la rotatoria in zona Banca Cras.
Il rendiconto dell’esercizio 2015 presenta dati positivi che derivano anche dalle operazione resesi necessarie dal riaccertamento dei residui e dagli adeguamenti al nuovo principio contabile e che, in particolare, evidenziano il mantenimento del livello quali-quantitativo dei servizi erogati a fronte di una importante contrazione delle spese correnti, seppur le stesse risultano diminuite ANCHE nel campo del settore sociale.
Importante è stata l’attività di recupero in materia di Ici degli anni pregressi ma non sufficiente tanto che il tasso di riscossione, così come certificato dal revisore, si attesta al 16,33% e accanto a questo non devono “sfuggire” le uscite corrispondenti che si sono sostenute sia per l’affidamento al soggetto esterno delle attività di recupero (oltre 80.000 euro) sia per l’importo destinato si sensi dell’art. 15 c.1 lett. K) di €25.000,00 da ripartire al personale e il cui importo è stato approvato e previsto con la delibera G.C. n. 237 del 10.12.2015 con la quale l’A.C. ha approvato l’accordo annuale decentrato per la produttività 2015.
Dall’esame degli indici complessivi del bilancio non si puo’ non rilevare la percentuale di realizzazione delle riscossioni di competenza che si ferma al 63,43% e quindi anche più bassa di quella dell’anno precedente che era attestata al 66,83%. Questo dato - negativo e che risulta anche ai fini dei parametri di deficitarietà - deve necessariamente essere sottolineato e rappresenta, a nostro avviso, una criticità che l’Amministrazione non deve sottovalutare ma anzi deve farvi fronte attraverso una riorganizzazione della macchina comunale affinchè l’obiettivo sia quello di riscuotere di più, in tempi più brevi, magari anche con la revisione di concessioni e servizi dati all’esterno e soprattutto con lo scopo di evitare che il non riscosso continui ad incidere nella media ponderata dei prossimi stanziamenti del fondo crediti di dubbia e difficile esazione che è un dato negativo per i conti del Comune.
Il revisore evidenzia anche la mancata pubblicazione dell’indicatore di tempestività dei pagamenti che è un adempimento obbligatorio. Ebbene se si pensa che a fronte di una spesa corrente 2015 di €7.658.899,45 circa l’89,60% (€6.863.354,00) sono sottratte alla disponibilità della collettività per erogare servizi - in quanto congelate nel fondo crediti di dubbia esigibilità - e non si conoscono i tempi di pagamento perché non pubblicati, si potrebbe dover affermare che tempi eccessivamente lunghi segnerebbero un problema strutturale dell’A.C. ed elemento pericoloso per il tessuto economico. Il dubbio che cio’ avvenga deriva non solo dalla mancata pubblicazione dell’indice indicato ma anche dalla mancata costituzione (come previsto dai nuovi principi contabili e dalla Corte dei Conti) della cassa vincolata sia al 1.1.2015 che al 31.12.2015.
L’importo delle spese di investimento ha risentito sicuramente anche del mancato utilizzo dei proventi derivanti dal rilascio di concessioni edilizie che, per oltre il 70%, sono state utilizzate per il finanziamento di spese correnti e cio’ a discapito di interventi di manutenzioni straordinarie e lavori che sono sempre più necessari in tutta la viabilità del comune e le stesse opere e interventi elencati sono, in parte, eseguiti con risorse “ereditate” dalla precedente amministrazione.

Imposta di soggiorno: l’entrata è una cifra importante nel bilancio del Comune ma il suo utilizzo desta qualche perplessità laddove la stessa è stata utilizzata, per una buona parte, a contributi per iniziative turistiche (oltre 80.000 euro) a favore di enti e associazioni che sono una espressione economica e sociale importantissima per il Comune ma che, per sua natura, non possono certo progettare azioni incisive nel mercato del turismo verso la ricerca di nuovi target e di nuovi mercati. Manca ed è mancata quindi una programmazione e un “protagonismo” dell’Amministrazione Comunale nella definizione e attuazione di politiche strategiche di marketing turistico a fianco di tutto quello che è stato fatto bene a livello locale.
Stante quanto sopra il Gruppo Chianciano Riparte dichiara il voto contrario all’approvazione del rendiconto della gestione 2015 e invita l’Amministrazione Comunale ad adottare misure urgenti per attuare una riorganizzazione affinchè sia aumentata in modo determinante la percentuale delle riscossioni (sia di parte corrente che in conto residui) e sia attuata una rigorosa azione di controllo e di cautela in spese non indispensabili senza incidere, in nessun modo, nello standard dei servizi sociali, educativi e a favore delle classi più deboli.
La stessa relazione al rendiconto afferma che questo documento è un importante indicatore per la valutazione dell’attività amministrativa rispetto agli obiettivi programmati e un momento per operare una verifica dell’attività politica-amministrativa intrapresa; ebbene noi riteniamo che sia necessario intraprendere da subito una programmazione con obiettivi certi da condividere con i dipendenti e in primis programmare una oculata attività di recupero e di riscossione che potrà sicuramente dare maggiore ossigeno all’attività amministrativa e permettere scelte e programmi più sereni a favore di tutta la collettività.

CANONE LAMPADE VOTIVE ANNO 2016


MOZIONE DEL GRUPPO CONSILIARE “CHIANCIANO RIPARTE”
 
Vista la nota inviata da Codesto Comune a tutti i cittadini che pagano il canone per le lampade votive del cimitero comunale nella quale, oltre a  trasmettere il Bollettino per il pagamento della tariffa dell’anno 2015, si anticipa che “a seguito dell’entrata in vigore della nuova contabilità con la presente comunichiamo che il canone delle lampade votive dovrà essere riscosso nell’anno di competenza”;
Considerato che il canone delle lampade votive ha avuto un aumento esponenziale per l’anno 2015 rispetto all’anno 2014, con un aumento che si attesta al 35%;
Vista la normativa in materia di nuova contabilità  che nello specifico prevede  che “le entrate gestite attraverso ruoli ordinari e liste di carico  sono accertate e imputate contabilmente all’esercizio in cui sono emessi il ruolo e le liste di carico, a condizione che la scadenza per la riscossione del tributo sia prevista entro i termini per l’approvazione del rendiconto”;
Valutato che, sulla base di quanto previsto dalla nuova contabilità, non corrisponde al vero la necessità che il canone delle lampade votive per l’anno 2016 debba essere riscosso nell’anno di competenza, bensì è possibile emettere il ruolo ma prevedere la sua riscossione entro i termini per l’approvazione del rendiconto;
Considerato che tale spesa interessa buona parte delle famiglie del comune di Chianciano Terme ed in particolare molti pensionati che hanno già difficoltà e disagi economici e che, secondo quanto richiesto, si troverebbero a pagare due annualità in un solo anno, con  una incidenza sui redditi di tali famiglie;
Saputo, peraltro, che alcuni intestatari hanno già richiesto l’interruzione del servizio di illuminazione votiva per i motivi sopra esposti;
Stabilito che  la cessazione  da parte degli utenti comporterà una minore entrata del Comune rispetto alle previsioni e che la stessa  risulta obbligata per diverse famiglie che, suo malgrado, si trovano a fare scelte di economia familiare;
SI CHIEDE AL Sindaco e alla Giunta
Di impegnarsi affinchè l’emissione del ruolo del canone lampade votive per l’anno 2016 sia emesso entro la fine dell’anno ma con previsione di riscossione e quindi scadenza almeno al 15 febbraio 2017.
Dare comunicazione dell’’eventuale accettazione di quanto richiesto a tutti i soggetti interessati, a rettifica di quanto affermato con nota del 25.2.2016.
 
Il Gruppo Consiliare “Chianciano Riparte”

Centro Polisportivo Comunale. Le ragioni del nostro NO in Consiglio.


Il Centro Polisportivo Comunale è uno dei beni più importanti di proprietà del nostro Comune, da tutelare, conservare e promuovere per offrire servizi ai nostri cittadini, alle associazioni sportive locali ed agli ospiti.

Lo sviluppo di tale infrastruttura è, inoltre, strategica per implementare i flussi legati al turismo sportivo.

Lo stato odierno degli impianti e la loro potenzialità in termini di implementazione infrastrutturale e funzionale fa ritenere necessario indirizzare il CPC verso  modelli di concessione di tale  bene pubblico che prevedono sia investimenti di capitale privato che una gestione di lungo periodo.
Tutto ciò però non deve portare ad un allontanamento delle strutture dalle effettive esigenze della nostra cittadinanza.

Come già è stato sottolineato in sede di riunioni della Commissione Consiliare e  pur riconoscendo la buona volontà della Giunta e del Sindaco, consapevoli che l’obiettivo di questo Consiglio Comunale è la tutela e lo sviluppo delle infrastrutture sportive di Chianciano Terme, veniamo a rilevare che:

sulla NORMATIVA
La proposta ha per oggetto la dichiarazione di pubblico interesse dell'intervento destinato al CPC, ai sensi dell'articolo 153, comma 19 del Dlg 163/2006. Nel dispositivo dell’atto tale dichiarazione
non risulta ma si ribadisce (ved. punto 1) una generica dichiarazione di primaria importanza degli impianti sportivi (non della proposta presentata), motivo per il quale l'Amministrazione  intende sostenere il finanziamento dei lavori “in tutto o in parte”.
Nel testo della proposta di delibera non è esplicitata l'avvenuta verifica dei requisiti del soggetto proponente ai sensi dell'articolo 153, comma 21, Del dlgs 163/2006.
Sarebbe stato opportuno evidenziare nel testo la compatibilità dell'impegno finanziario a carico dell'ente con i vincoli di finanza pubblica, la sua sostenibilità a fronte degli impegni finanziari in corso e la sua eventuale incidenza sul patto di stabilità.
Si sottolinea peraltro che il parere di regolarità contabile è stato espresso ieri - 27 gennaio -  e che lo stesso sembra essere piuttosto una “raccomandazione” alla Giunta in occasione della redazione del bilancio  2016/2018 piuttosto che un parere favorevole.

Non sono esplicitate le modalità di determinazione del canone annuo a favore del Comune nella misura di 15.000 euro.

La proposta risulta sprovvista del parere dell'organo di revisione (art. 239 comma 1 del TUEL).

La CRITICITÀ PIANO INDUSTRIALE
Il piano economico finanziario, strumento per verificare le condizioni che determinano l'equilibrio economico finanziario e la redditività del progetto, pur se asseverato, si basa su dati forniti dal proponente che “ non sono stati sottoposti a verifica di congruità “ , come afferma la società di revisione, la quale infatti non si assume la “responsabilità circa la veridicità e congruità dei suddetti dati e dei documenti presentati a riguardo”.

Pur non volendo entrare troppo nel dettaglio del PEF, strumento per dimostrare la sostenibilità dell’intervento, ci pare che le previsioni, relative all’occupazione e fruizione degli impianti, siano troppo ottimistiche e di difficile realizzazione.
Dovrebbero essere esplicitate e giustificate le modalità di quantificazione del contributo pubblico proposto in 110.000 euro annui. Non vorremmo che tale contributo sia in effetti l’unica certezza nelle entrate.



Una RISERVA in merito alle VARIAZIONI SOSTANZIALI IN CORSO  DI CONCESSIONE
Art.4.comma1: Modifiche sostanziali o rilevanti al progetto potranno essere autorizzate solo dalla Giunta Comunale previo parere del Responsabile Unico del Procedimento e previa acquisizione dell'autorizzazione paesaggistica se dovuta. Su questo punto si esprime una particolare riserva considerato che si sottrae al consiglio comunale qualsiasi possibilità di aggiornamento e modifiche del progetto stesso.


GARANZIE E TUTELE IN CASO DI MANCATO  ADEMPIMENTO
A nostro avviso le tutele, in caso di inadempienza grave del concessionario - esempio in caso di non conclusione dei lavori - potrebbero non permettere al nostro Comune di rientrare in pieno possesso del bene o della sua piena funzionalità.

Il vincolo che comporta il diritto di superficie concesso al concessionario,  nonché la rilevanza dell'investimento sia pubblico che privato, dovrebbe consigliare di scegliere un iter a stralci funzionali anziché il completamento dell'opera in unica soluzione, infatti qualora l’opera subisse battute di arresto sarebbe difficile recuperare la funzionalità degli impianti, anche delle strutture già esistenti.

GARANZIE RICHIESTE ALLA SOCIETÀ AGGIUDICATARIA, SOLIDITÀ E SOLVIBILITÀ
Non ci sono a nostro avviso all'interno del Contratto di convenzione garanzie sufficienti che tutelino il nostro bene riguardanti solidità e solvibilità della società che diventerà concessionaria.

L’art. 153 comma 13 prevede che il soggetto aggiudicatario produca una DUPLICE GARANZIA: CAUZIONE DEFINITIVA DEL 10% dell’importo dell’investimento offerto in sede di gara e cauzione del 10% del costo annuo operativo di esercizio a garanzia degli obblighi contrattuali relativi alla gestione dell’opera. La convenzione avrebbe potuto contenere anche quest'ultima ulteriore garanzia.

LA SCELTA
La prima cosa da evidenziare è che tale scelta non è nemmeno contenuta nel programma di mandato dell’Amministrazione dove era previsto di SUDDIVIDERE in due progetti distinti di assegnazione a lungo termine le piscine comunali ed il Palazzetto dello Sport.
A maggior ragione riteniamo che la valutazione dell’utilità del ricorso al PF  da parte dell’amministrazione  non può limitarsi a considerare solo l’aspetto finanziario ma deve considerare  anche il trasferimento dei rischi con l’obiettivo di rispondere ai fabbisogni dei cittadini in tempi minori e con standard di qualità maggiori.
Siamo di fronte ad un progetto dotato di una intrinseca capacità di generare reddito attraverso ricavi dall’utenza e non si può accettare che una proposta pervenuta sia immediatamente considerata  più in linea con le linee programmatiche dell’Amministrazione se non altro per una durata temporale della stessa Amministrazione che decide di indebitare per 30 anni a fronte di una difficoltà oggettiva di poter trarne risultati nel corso di mandato.

LA CARENZA DI TRASPARENZA
A nostro parere sarebbe stato opportuno che l’Amministrazione avesse prima avviato una procedura pubblica, tesa a recepire eventuali manifestazioni di interesse rispetto alla presentazione di un PF; ciò avrebbe sicuramente garantito una maggiore trasparenza e apertura al mercato e alla competitività fra più soggetti.

LA DURATA DEL PF
L’arco temporale lungo non dà garanzie di una efficiente gestione del PF, rischia di rallentare o compromettere il raggiungimento degli obiettivi prefissati, non contiene un programma di priorità che privilegino valutazioni di pubblica utilità rispetto al altri elementi e interventi. A nostro avviso il programma avrebbe dovuto contenere un ordine di priorità dei lavori previsti, privilegiando in primis i lavori di manutenzione e  adeguamento.

Sulla base delle osservazioni e criticità esposte, consapevoli che il Centro Polisportivo Comunale, così come lo Stadio Comunale e il Campo Castagnolo, rappresentano un elemento importante sia per il servizio all’utenza locale che per lo sviluppo di strategie mirate ad intercettare nuovi e maggiori flussi turistici sul segmento sportivo e  ritenendo che la scelta proposta non garantisca il paese ed i cittadini, il gruppo consiliare CHIANCIANO RIPARTE esprime il proprio voto CONTRARIO.