L’ OMS rilancia la Medicina Termale

Un forte rilancio scientifico delle medicine tradizionali e complementari; una seria organizzazione formativa degli operatori; rigorosi controllo sulla qualità dei prodotti naturali affiancata da una corretta informazione dei pazienti/consumatori; sono queste alcune delle raccomandazioni che emergono dal documento World Health Organization Traditional Medicine Strategy 2014-2023 presentato a Macao (Cina) dall’Organizzazione Mondiale della Sanità lo scorso novembre.
All’incontro ad alto livello è stato invitato anche Umberto Solimene quale unico Rappresentante europeo, nella sua qualità di Direttore del Centro OMS e di Segretario Generale della FEMTEC (federazione mondiale del termalismo).
La novità assoluta è che nel rapporto sulle strategie in tema di medicine tradizionali e complementari (T&CM) emanato dall’Oms viene ampiamente citato il ruolo della medicina termale, sulla base degli studi realizzati dalla Federazione Mondiale delle Terme (FEMTEC) e l’Italiana Fondazione per la Ricerca Termale (FoRST) con la supervisione tecnica della Organizzazione Mondiale della Sanità.
In particolare, lo studio “Hydroglobe”, i cui risultati saranno presentati a Roma nel marzo 2014, ha messo in evidenza non solo la validità delle cure termali, basate su una solida realtà scientifica e di ricerca, e la loro diffusione a livello mondiale, ma anche come questo tipo di terapia e i relativi trattamenti rientrino in una visione più ampia del concetto di salute.
Accanto alla medicina tradizionale (TM), infatti, c’è la “medicina complementare” (CM)   che comprende una vasta gamma di pratiche di assistenza sanitaria, più o meno diffuse o integrate nei sistemi sanitari dei diversi Paesi. “Per milioni di persone la medicina a base di erbe, i trattamenti e le competenze delle medicine tradizionali sono la risorsa principale dell’assistenza sanitaria e spesso l’unica fonte di questa assistenza”, ha dichiarato il Direttore Generale dell’Oms Margaret Chan parlando delle T&CM.
Tra le medicine complementari, oltre all’agopuntura, alla fitoterapia (medicina a base di erbe), a chiropratica, naturopatia, omeopatia e osteopatia, c’è la medicina termale, saldamente integrata per tradizione e ricerca nei sistemi sanitari dei principali Paesi europei. Essa costituisce una nuova frontiera di scoperta da parte di molti Paesi emergenti (come la Cina ed il Sud America), aree in cui il Vecchio Continente e in particolare l’Italia possono dare un forte contributo di conoscenza e di tecnologie.
“Il documento”, afferma il Prof. Solimene, “da una parte indirizza il contributo della T&CM verso il concetto di salute, di benessere e di sanità incentrati sulla persona, dall’altro promuove la sicurezza e l’uso effettivo di questo approccio attraverso un’appropriata regolamentazione dei medicinali e delle figure professionali. La medicina termale, riconosciuta nelle sue radici come antica tradizione del mondo medico occidentale ed europeo, viene a svolgere un ruolo di primaria importanza”.
Umberto Solimene conferma quanto sostiene l’Oms: “Tra i fattori del crescente favore dell’utilizzo delle TM sono da considerare la domanda crescente di una gamma completa di servizi sanitari, l’insoddisfazione dei servizi esistenti e il rinato l’interesse per la “cura della persona nella sua interezza”. “Anche il risparmio economico”, conclude il professore, “fa parte di questi fattori: ad esempio, nella cura dei dolori al collo, la terapia manuale permette di salvare circa un terzo dei costi rispetto alla fisioterapia e alla terapia generale”. A questo proposito il documento OMS cita tra l’altro, come esempio europeo unico, lo studio costi/benefici della Regione Lombardia sull’utilizzo di una tecnica di agopuntura nel travaglio di parto, coordinato dal Professor Emilio Minelli, del Centro OMS dell’Università degli Studi di Milano.